mercoledì 18 settembre 2013

Mode social\3

Ogni giorno un sacco di gente al mondo muore, succede, non c'è molto da fare apparte piangere e ricordare i propri cari.

Capita a volte che qualcuno di questa moltitudine di morti, per un motivo o per l'altro, sia più o meno famoso, ed è qui che scatta un fenomeno strano tipico dei social network, il dover palesare al mondo il proprio dolore.

Nonostante non si sia mai conosciuto il personaggio o non lo si abbia mai seguito nella sua carriera, fino ad arrivare a chi magari lo ha sempre odiato e perculato in vita, appena muore diventa l'idolo delle masse e riceve dai fans più attenzioni di quelle che questi abbiano mai dedicato ai loro parenti defunti.

Migliaia di twit, stati su fb ed immagini di profilo cambiano, come se al mondo non ci fosse stato nessun'altro, un successo atteso una vita che arriva solo un minuto dopo la morte.

E così scatta una gara a chi mette più like a stati commemorativi o condivide più foto o scrive twit originali, pensieri che durano almeno fino alla prossima vittoria della squadra del cuore o della prossima festa con amici.

Ma se cercate di farlo notare, o peggio a dite qualcosa di negativo sul defunto, verrete travolti dalla coscienza di massa, fenomeno tutto social, dove chiunque metta in gogna il malpensante viene spalleggiato e spinto ad andare avanti portando il pensiero collettivo della mandria.

Così ci si ritrova ad avere gente a sua volta minacciata di morte dolorosa, di menomazioni fisiche, di linciaggi o di auspici sulla perdita parenti così da soffrire come le famiglie del famoso.

A questo punto però sorge una domanda... se io malpensante divento famoso per aver detto un mio pensiero contrario alla coscienza di massa e poi muoio sul serio verrò idolatrato e ricordato dai social? o c'è modo e modo di diventare famosi e poi morire?


A proposito di morire e salire al cielo, negli ultimi tempi le celebrità sono state mandate dalla massa ad "insegnare agli angeli a....", ma nessuno ha mai pensato che se tutti sono in paradiso per insegnare non abbiamo mai mandato su nessuno ad "imparare dagli angeli a...."? Stiamo creando un paradiso di insegnati disoccupati, come se sulla terra non ce ne fossero a sufficienza.

Ecco che qui arrivo io, col mio non sapere un cazzo! Se nella vita il non studiare è un peso ecco che nella morte rivela tutta la sua utilità.

Quindi se amate veramente questi idoli morti non studiate! quando morirete di stenti potrete palesargli il vostro affetto imparando da loro qualcosa.

Sempre che voi non siate all'inferno e loro in paradiso..

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