martedì 31 dicembre 2013

Mors tua vita mea

Un poco di tempo fa ho avuto la sfortuna di trovarmi a cena con dei vegani.
Ognuno è libero di fare le scelte che vuole, per quanto possano essere stupide, la cosa fondamentale di queste scelte però dovrebbe essere non cacare il cazzo agli altri per averle fatte, concetto che ovviamente sfugge alla maggior parte dei vegani.
All'antipasto con le bruschette tutti iniziavano a pregustare un pasto con un poco di sapore, ma già alle lasagne senza carne ogni speranza era scomparsa.
Tutta la cena è stato una mattanza di verdure, qualunque essere vivente che non abbia avuto la possibilità di camminare è stato abbattuto e cucinato in quel vestito macabro di vegani.
Praticamente un vegano è un razzista naturale, oltre all'evoluzione degli sfigati che non riuscivano a cacciare nel passato, discrimina gli esseri viventi in base alla mobilità e alla capacità di comunicare, spero non incontrino mai un paraplegico muto o potrebbe finire a insaporire una lasagna vegana.
Oltre al fatto innegabile che se un domani i pomodori iniziassero a camminare i vegani morirebbero di fame, c'è anche anche il fatto dei vestiti, non indossano nulla che venga dallo sfruttamento degli animali compreso il cuoio o la lana.
Tutti i vestiti che possedevano erano sintetici, in ecopelle o fatti di canapa, dato che indossavo un maglione di lana fatto a mano da mia nonna mi sono sentito un poco tirato in ballo, così mi sono messo a fare due conti alla buona: mia nonna al negozio di lana ci va a piedi e poi lavora a mano, anche la sua macchina da cucire è di quelle vecchie a pedali, mentre la maglia che indossava il vegano era ordinata su internet e fatta con canapa che non sapeva dove arrivava, quindi tra il trasporto della lana e il trasporto della canapa grezza, della lavorazione e del pezzo lavorato nonna batte vegano 10 a 1, oltre al fatto che tosare una pecora non è una tortura, ma un aiuto all'animale.
A fine serata ho raggiunto la conclusione che un vegano pesa sull'ambiente molto più di un normale onnivoro che presta un poco di attenzione a non inquinare troppo, insomma tra la produzione e il trasporto di materiali sintetici, ecopelli, vestiti di canapa e lo sterminio di ogni cosa non si muova, essere vegani è una tortura ambientale, per salvare una mucca contribuiscono pesantemente al surriscaldamento globale e alla morte di orsi polari e pinguini ai poli.
E soprattutto non avrei perso tempo in questi ragionamenti se i vegani non stressassero così immensamente la minchia a chiunque addenti una costina di maiale.